Violenza psicologica: i più importanti segnali di pericolo che devi sapere
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Queste sono alcune delle difficili domande alle quali tenterò di rispondere nell’articolo di oggi.
Nel corso degli anni, purtroppo, mi è capitato spesso di avere in studio persone che sono state vittime di maltrattamenti, violenze ed abusi psicologici ed emotivi.
Sarai d’accordo con me:
Vivere questa situazione è un vero e proprio inferno in terra.
Ed ecco perché, nell’articolo di oggi, ho raccolto tutte le migliori informazioni sull’argomento che derivano dalla mia esperienza e da vari studi di colleghi che lavorano nel campo da anni.
Verso la fine troverai come sempre una parte pratica nella quali ti mostrerò i migliori 7 passi per poter affrontare questa situazione così complessa.
Sarà un articolo approfondito, quindi lascia uno spazio solo per te stesso/a per leggerlo ed assimilarlo.
Sei pronto? Cominciamo..
Quando assistiamo ad una situazione di violenza e facciamo finta di nulla, in parte diventiamo complici.
Se conosci qualcuno che la vive non esitare a condividere questo articolo con lui/lei.
Potrai aiutarlo a trovare soluzioni concrete.
Per te è un semplice click, per la vittima può essere l’inizio di una nuova vita.
Ti ringrazio!
Indice dei contenuti
01) Che cosa si intende per Violenza Psicologica (ed Emotiva) e come riconoscerla?
02) Quali sono i segnali a cui devi prestare attenzione?
03) Quali sono le varie tipologie di Violenza Psicologica ed Emotiva?
04) Perché è così difficile uscire dalle situazioni di violenza?
05) Cosa fare, come difendersi e come reagire alla violenza?
01) Che cosa si intende per violenza psicologica (ed emotiva) e come riconoscerla?
La violenza psicologica è molto comune e tuttavia pochi comprendono cos’è realmente.
Infatti, non avendo i segni visibili della violenza fisica, può rimanere nascosta per anni.
La violenza psicologica, tuttavia, può essere devastante tanto quanto quella fisica: può influenzare i tuoi pensieri e le tue emozioni ed avere un importante impatto sulla tua vita.
E’ una vera e propria forma di abuso che può distruggere le relazioni intime, le amicizie ed intaccare la relazione che hai con te stesso e la tua autostima.
Quando ne sono vittima i bambini, come vedremo dopo, può compromettere completamente il loro sviluppo.
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Questa forma di violenza, verbale e non, si manifesta quando l’altro si impone su di te e ti fa sentire inadeguato in molte situazioni della vita.
Minaccia la tua fiducia in te stesso e ti porta a dipendere da lui in molti modi, tra i quali il controllo, la coercizione, la manipolazione, il bullismo e/o la crudeltà verbale.
I danni che porta possono essere enormi fino a far entrare la vittima in un vero e proprio incubo dal quale sembra impossibile uscire.
Si finisce per vivere un vero e proprio trauma psicologico prolungato.
Andiamo ora a vedere come si manifesta questa forma di violenza e quali sono i segnali di pericolo che devi conoscere.
02) Quali sono i segnali a cui devi prestare attenzione?
In questo 2° paragrafo andrò a parlarti dei segnali per riconoscere la violenza emotiva e psicologica. In alcuni casi farò riferimento a veri e propri maltrattamenti psicologici ed emotivi prolungati nel tempo.
Andiamoli a vedere.
Umiliazione, Negazione, Critica.
Queste tattiche dell’aggressore hanno lo scopo di minare la tua autostima e si manifestano soprattutto a livello verbale.
Vediamo alcuni esempi:
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Usa dei nomignoli: utilizza parole offensive dandoti dello “stupido“, del “perdente” o del “fallito“.
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Fa Generalizzazioni: usa la parola “sempre” ad es. “sei sempre in ritardo, incapace, incasinato, sgradevole, e così via“.
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Urla: l’urlare e l’imprecare hanno lo scopo di intimidirti e farti sentire piccolo e irrilevante. Le urla possono essere accompagnate anche da pugni a cose o lanci di oggetti.
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Ti Ridicolizza: usa frasi atte a farti sentire incapace ad es. “so che ci provi, ma questo va oltre la tua comprensione.“
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Ti Imbarazza in pubblico: espone i tuoi segreti o prende in giro le tue mancanze in pubblico.
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Fa del sarcasmo: quando ti lamenti o soffri risponde dicendo che sta scherzando e ti dice di smettere di prendere tutto così seriamente.
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Insulta il tuo aspetto: può insultare il tuo aspetto fisico, il tuo modo di vestire, parlare, camminare ecc.
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Sminuisce i tuoi interessi e i tuoi successi: potrebbe dirti che i tuoi hobby ed interessi sono solo una perdita di tempo infantile. Stessa cosa vale per tutti i risultati che hai raggiunto nella vita.
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Colpisce i tuoi punti deboli: chi ti fa violenza psicologica, una volta che è a conoscenza di ciò che ti infastidisce tende a ripeterlo costantemente.
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Nel 2014 sono il 26,4% le donne che hanno subito violenza psicologica od economica dal partner attuale e il 46,1% da parte di un ex partner.
Nel 2014, le violenze psicologiche più gravi (le minacce e l’essere chiuse in casa o l’essere seguite) riguardano l’1,2% delle donne in coppia, per un totale di 200 mila donne, mentre i figli sono stati oggetto di minaccia e ritorsione per circa 50 mila donne (0,3%).
Per le donne che si sono separate dall’ex la strumentalizzazione e la minaccia dei figli raggiunge il 3,4%, le violenze psicologiche più gravi il 13,5%.
(dati dal sito Istat)
Controllo e vergogna
Cercare di farti vergognare delle tue inadeguatezze è solo un’altra via per avere più potere.
Sei vittima di violenza a livello emotivo se il tuo aggressore:
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Ti minaccia: ti dice che se non fai ciò che vuole avrai brutte conseguenze.
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Ti tiene sotto controllo: vuole sapere ogni cosa che fai e dove sei in ogni momento. Ciò vale anche per le tue attività online e finanziarie.
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Ti dà ordini diretti: es. “portami la cena adesso!” e si aspetta che tu esegua l’ordine.
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Ha scoppi d’ira: se non fai ciò che ti dice la sua reazione è la rabbia esplosiva.
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Ti tratta come un bambino: ti dice cosa indossare, cosa e quanto mangiare, quando uscire o che persone frequentare.
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Usa gli altri per farti sentire a disagio: oltre all’umiliazione pubblica, chi usa violenza psicologica può dirti frasi come “tutti pensano tu abbia torto” o “tutti dicono che sbagli” per farti sentire in colpa o per manipolarti.
Accusare, Incolpare, Negare
Questo comportamento deriva dalle insicurezze di chi è violento e tende a creare una gerarchia nella quale lui è in alto e tu sei in basso.
Vediamo alcuni esempi:
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Mostra gelosia eccessiva: ti accusa di flirtare o tradire anche quando non ci sono segnali.
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Nega a prescindere: chi fa violenza psicologica tende a negare anche quando sai bene di cosa parli. Questo meccanismo è chiamato gaslighting (emerge spesso in personalità narcisistiche) ed è utilizzato allo scopo di farti mettere in discussione la tua memoria e sanità mentale.
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Ti fa sentire in colpa: tutto ciò che non va dipende da te e da quello che fai.
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Ti accusa di violenza: ebbene si, in alcuni casi chi fa violenza si difende accusandoti di avere problemi di rabbia e mancanza di controllo e trasformandosi nella vittima indifesa.
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Ti incolpa per i suoi problemi: qualunque cosa sia sbagliato nella sua vita è tutta colpa tua. Non fai mai abbastanza.
Abbandono emotivo, maltrattamento e isolamento
Chi fa violenza tende a porre i suoi bisogni emotivi prima dei tuoi: ciò lo potrà portare ad allontanarti da chi tiene a te per renderti ancora più dipendente da lui.
Vediamo alcuni esempi:
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Ti impedisce di socializzare: quando vuoi uscire o vedere altre persone trova delle scuse o ti supplica di non andare.
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Si mette in mezzo tra te e la tua famiglia: dice ai familiari che non vuoi vederli inventando scuse o trova modi per farteli evitare.
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Tende ad isolarti o evitarti: se non corrispondi alle sue aspettative ti isola o ti evita attivamente, ignorando i tuoi tentativi di comunicare.
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Cerca di portare gli altri a mettersi contro di te: potrà dire ai tuoi amici e familiari che sei instabile e hai problemi solo per metterteli contro.
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Ti mostra indifferenza: anche quando ti vede piangere e soffrire non ti sostiene, ma anzi ti dice di smetterla e spesso ti aggredisce. Oltre a ciò denigra, maltratta e non dà alcun valore a ciò che provi.
Mi segui ancora? Bene!
Perché dopo aver visto a fondo quelli che sono i segnali a cui devi prestare attenzione andremo a vedere le più comuni tipologie di violenza.
03) Quali sono le varie tipologie di Violenza Psicologica ed Emotiva?
La Violenza psicologica nella coppia
Una forma particolare di violenza è quella che avviene nella coppia, spesso nei confronti della donna (ma non solo).
La violenza verbale ed emotiva può iniziare in maniera subdola: alcuni possono cominciare comportandosi normalmente, per poi avere comportamenti violenti quando le relazione è stabilita.
Spesso, colui/ei che fa violenza cerca di creare una connessione molto profonda (“siamo noi contro tutti“) e, col passare del tempo, arrivare a controllare diverse parti della vita delle vittime.
Al contrario della violenza fisica, che causa un danno visibile, queste “lesioni nascoste” colpiscono i pensieri, i sentimenti e le percezioni.
Sarai sicuramente d’accordo con me:
la violenza emotiva può avere un impatto anche più intenso di quella fisica.
Ciò avviene prevalentemente in relazioni nelle quali il partner tende ad essere controllante e ciò può portare a cambiamenti negativi e a sintomi e reazioni specifiche.
Alcune di queste comprendono (parlo al femminile ma vale anche per l’uomo):
01) Se ti sentivi sicura di te stessa prima della relazione, adesso cominci a dubitare e a sentirti insicura.
02) Senti che, invece di essere te stessa, sei diventata ciò che l’altro vuole da te (perdita del senso di identità).
03) Se ti fidavi di te stessa, adesso cominci a sentirti confusa e indecisa.
04) Se eri serena, adesso ti senti ansiosa ed esausta emotivamente.
05) Hai spesso reazioni di rabbia (verso te stessa e il partner).
06) Se sentivi di avere insicurezze, queste si sono intensificate e spesso sono state usate contro di te.
Questi cambiamenti possono portare ad emozioni negative quali paura, vergogna e senso di colpa.
Inoltre, col tempo possono svilupparsi condizioni più gravi quali depressione, disturbi ansiosi, bassa autostima fino al vero e proprio trauma psicologico.
Un sintomo tipico della violenza è l’ipervigilanza, uno stato che viene sperimentato da molte donne con un partner controllante.
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Nelle situazioni di violenza emotiva che si protraggono da tanto tempo, inoltre, la vittima ha così poca autostima che spesso sente di non poter lasciare chi le fa violenza perché non merita una relazione normale.
Alla fine crede a tutto ciò che gli viene detto.
Gli effetti a lungo termine includono:
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depressione
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isolamento
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bassa autostima
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disturbi del sonno
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dolori fisici
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pensieri suicidari o tentativi di suicidio
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estrema dipendenza
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incapacità di fidarsi
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sensazioni di solitudine interiore
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abuso di sostanze
Vedremo, tra poco, come fare ad uscire evitando di ritrovarsi in una situazione così difficile.
L’abuso e la violenza psicologica verso i bambini
I bambini sono spesso vittime di violenza verbale, abuso psicologico e mentale e maltrattamenti.
La definizione di violenza psicologica infantile è la seguente:
un modello di comportamento che compromette lo sviluppo emotivo o l’autostima del bambino.
Questo modello include:
aggressioni, critiche costanti, minacce, rifiuto e la mancanza di amore, supporto o guida.
L’abuso psicologico di un bambino è un modello di comportamento intenzionale, verbale e non, oppure una mancanza che trasmette al bambino di non avere valore, che è sbagliato, che nessuno lo vuole oppure che può aver valore solo se soddisfa i bisogni di qualcun altro.
Questa forma di violenza è divisa in alcune categorie:
01) Rifiuto: quando lo si respinge, lo si fa sentire inutile o senza valore, si toglie valore alle sue idee o emozioni, ci si rifiuta di aiutarlo.
02) Disprezzo: sminuirlo, ridicolizzarlo, umiliarlo, fargli provare vergogna, criticarlo, insultarlo.
03) Clima di terrore: minacciarlo di violenza fisica, abbandono o morte o di distruggerli tutte le cose che ha, inserirlo in un ambiente caotico e pericoloso, punirlo se non corrisponde alle aspettative.
04) Isolamento: isolarlo fisicamente e socialmente, limitando le sue opportunità di socializzare.
05) Trascuratezza: essere disattenti ed ignorare i suoi bisogni emotivi, evitare il contatto e l’affetto fisico, trascurare le sue necessità primarie (bisogni educativi e di salute).
06) Violenza domestica: esporre il bambino a parole e comportamenti violenti o aggressioni tra i genitori.
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I sintomi di questa forma di violenza includono:
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difficoltà relazionali e scolastiche
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disordini alimentari
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comportamento ribelle
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disturbi del sonno
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sintomi a livello fisico (mal di testa, stomaco, stanchezza)
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difficoltà emotive come bassa autostima, depressione e ansia
Quando un bambino è vittima di aggressioni psicologiche, può mostrare difficoltà relazionali che possono durare fino all’età adulta.
È molto comune che un bambino che ha vissuto in un ambiente del genere vada a ricreare relazioni di questo tipo.
Il problema principale è legato alla difficoltà di regolare le proprie emozioni.
Dato che questi bambini vengono spesso puniti quando esprimono le loro emozioni, non imparano mai ad esprimerle in un modo ragionevole e sicuro.
Ciò porta spesso a reazioni come rabbia incontrollata, ansia e vissuti depressivi.
04) Perché è così difficile uscire dalle situazioni di violenza?
A questo punto potrebbe esserti sorta una domanda:
Perché alcune persone non fanno nulla per la loro situazione o impiegano molto tempo a fare cambiamenti?
Ci sono diversi ostacoli che possono impedire ad una vittima di violenza psicologica di cambiare la situazione.
Vediamo quali sono le “scuse” che spesso la vittima usa per negare la realtà (consapevoli o meno):
1. “È normale, davvero“
La violenza emotiva è molto comune. Ciò non significa che sia normale. Una relazione sana non deve comportare l’essere sminuiti, manipolati o controllati.
2. “È colpa mia, lo faccio impazzire“
Queste situazioni sono caratterizzate dalla manipolazione psicologica: la vittima si sente costantemente in colpa. In una relazione sana entrambi i membri della coppia si prendono la responsabilità di cosa non funziona.
3. “Sta solo scherzando“
Se sei costantemente soggetto a scherzi o a prese in giro che non tengono conto del tuo stato emotivo, si tratta di violenza non di gioco.
4. “È solo il suo modo di mostrare amore, so che in fondo mi ama“
Se una persona fa cose carine e dolci un paio di volte al mese, ma ti critica o ti sminuisce ogni giorno, come può definirsi tutto ciò amore?
5. “Mi piace essere trattato/a in questo modo, se sono onesto/a“
Triste, ma è così. Alcune vittime di violenza psicologica raggiungono un punto nel quale convincono loro stesse che sono felici della situazione. Questa frase deriva da un meccanismo di sopravvivenza ed è spesso il risultato di continue manipolazioni.
Nessuno, se andiamo a fondo, ha piacere a venire ferito ed umiliato
La realtà è questa:
Non ci sono scuse che reggono quando si tratta di violenza.
La vittima tende spesso a minimizzare queste azioni: ma questo è un modo di affrontare la realtà di una situazione difficile che spesso porta a relazioni di abuso emotivo e psicologico di lunga durata.
Molte vittime hanno paura di come il loro carnefice reagirà se solo provano a cambiare la situazione (spesso la minaccia di essere lasciati porta questi individui a reagire con maggiore violenza).
Altre stanno in relazioni di abuso psicologico nella speranza che il partner possa cambiare. Ciò avviene spesso nei casi di dipendenza affettiva.
Soprattutto se ci sono bambini coinvolti, inoltre, rimanere in relazioni di questo tipo può danneggiarli a lungo e portarli a sviluppare veri e propri traumi psicologici. Ciò non deve accadere.
Esistono servizi specifici che possono aiutarti o aiutare le vittime di queste forme di violenza. Ed è fondamentale chiedere aiuto.
In fondo all’articolo ti darò dei link che ti porteranno direttamente a queste risorse.
Ok, se mi hai seguito fin qui allora avrai sicuramente compreso quanto è importante cercare di uscire da questa situazione il più presto possibile.
05) Cosa fare, come difendersi e come reagire alla violenza?
Quando non ti senti più la persona che eri un tempo, o ti senti anche peggio di quando conoscevi il tuo partner, prendi la cosa seriamente.
Il modo migliore per difendersi dalle violenze psicologiche ed emotive è infatti quello di rendere prioritario il tuo benessere.
Ti starai chiedendo:
Ok ma in pratica come posso reagire e difendermi da queste violenze?
Ti ringrazio per avermi fatto questa domanda.
Infatti l’affrontare l’abuso emotivo è molto più che imparare a “conviverci“.
Chi fa violenza, nella maggior parte dei casi, non smette da solo e ciò significa che dipende da te (e da chi può aiutarti) imparare a difenderti e ad affrontare la situazione.
Reagire e fermare questo tipo di violenza richiede coraggio. Molto coraggio.
Ecco perché, in questa parte dell’articolo, ho raccolto alcune strategie che ti possono aiutare realmente ad uscirne. Vediamole.
7 passi per affrontare le violenze verbali, psicologiche ed emotive
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L’elemento principale da ricordare se vuoi affrontare una relazione violenta a livello psicologico è ammettere di averla.
Se sei onesta/o rispetto a ciò che provi e che stai vivendo, puoi cominciare a riprendere il controllo della tua vita.
Vediamo 7 strategie che puoi mettere in pratica già da oggi. Mi rivolgerò al femminile ma ovviamente ciò che segue varrà anche per i lettori maschi.
1) Rendi la tua salute mentale ed emotiva una priorità. Prova a metterti di fronte allo specchio e a ripeterti questa frase: Non mi merito questa violenza, nessuno la merita!
Devi assolutamente smetterla di preoccuparti di compiacere la persona che ti fa violenza. I tuoi bisogni emotivi sono la cosa più importante per te. Decidi di non rispondere alle violenze o di non entrare in discussioni inutili.
Per riprendere in mano la tua vita, il primo e fondamentale step è quello di riconoscere ciò di cui hai bisogno e quanto vali.
Stai lontana da chi ti fa del male. Non dimenticarlo.
2) Stabilisci dei confini chiari
So che può far paura, ma per uscire da questa situazione devi cominciare ad esigere rispetto.
E avere il coraggio di dire frasi quali
“Non puoi urlarmi più! Non devi insultarmi! Non è colpa mia! Prenditi le tue responsabilità!“.
Non si tratta solo di dire queste cose, ma anche di farle rispettare.
Devi stabilire dei confini definiti e mantenerli saldi soprattutto per te stessa.
3) Smettila di incolparti. Accetta che la violenza non è colpa tua.
Se ti ritrovi a vivere una relazione di questo tipo potresti pensare che c’è qualcosa di sbagliato in te.
Potresti pensare che il problema vero sei tu. Non è così.
La tua unica responsabilità è quella di vedere chiaramente la situazione e decidere cosa fare per ritrovare il tuo benessere.
Non hai mai meritato le violenze. Ricordalo.
4) Ricordati che non puoi “sistemare” l’altro
Nonostante i tuoi sforzi, non riuscirai mai a cambiare il tuo aggressore essendo diversa o facendo qualcosa di diverso.
Ricorda che non puoi controllare le sue azioni e non puoi essere incolpata per le sue scelte.
Spesso chi fa violenza, infatti, è insicuro, ansioso o ha vari problemi di rabbia e incapacità di gestire le emozioni.
Devi ricordarti che ciò ha a che fare con lui, non con te.
L’unica cosa che puoi cambiare o controllare è la tua risposta.
5) Evita di scusarti con il tuo aggressore
In altre parole, se il tuo aggressore comincia a minacciarti, insultarti o mostra comportamenti violenti non dovresti cercare di dargli spiegazioni, comprenderlo o scusarti per cose che non hai fatto.
La cosa migliore è semplicemente allontanarti.
Continuare a giustificarlo lo porta solamente ad agire maggiore violenza anche in futuro.
Non importa quanto duramente tu possa provare, ai suoi occhi sbaglierai sempre.
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6) Costruisci una rete di supporto
So che spesso la tua tendenza è quella di nascondere ciò che avviene per proteggere il tuo aggressore, ma dovresti mettere te stessa in primo piano e parlare con qualcuno.
Parlare con un amico fidato, membro della famiglia o anche un terapeuta può aiutarti a vedere la situazione da un’altra prospettiva.
Passare del tempo con persone che ti vogliono bene e che ti supportano è fondamentale per sentirti meno sola ed isolata.
Non sempre sarà facile ascoltare cosa hanno da dirti, ma a volte è proprio la verità ad essere difficile da accettare.
7) Pensa ad un piano di uscita
Se il tuo aggressore non ha intenzione di cambiare o lavorare sui suoi problemi, la miglior scelta che puoi fare è quella di pensare ad un modo di allontanarti.
Se è possibile, taglia tutti i ponti. Rendi chiaro che è finita e non guardarti indietro.
A seconda della situazione, però, ci sarà bisogno di fare dei passi per arrivare alla chiusura: prima di fare questa scelta è meglio discuterne con un amico fidato, un familiare o qualcuno a te vicino.
Potresti anche voler trovare un terapeuta in grado di mostrarti un modo sano per concludere definitivamente questa brutta esperienza.
Conclusione
Bene! Siamo arrivati alla conclusione di questo articolo! Spero possa esserti stato utile.
Ora, rifletti su questi due punti.
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cosa pensi potrebbe ostacolarti dal cambiare la tua situazione?
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quale dei 7 passi hai pensato di provare?
Fammelo sapere nei commenti collegandoti a questo link: https://francescominellipsicologo.it/violenza-psicologica/
In alcuni casi, la violenza è così intensa e frequente da non lasciare scelta. Se ti ritrovi nella situazione in cui chi ti aggredisce non vuole cambiare o cercare aiuto per il suo comportamento, è tempo di cercare aiuto per te stessa.
Nessuno merita di vivere un tale incubo.
Ci sono molte opzioni a cui puoi far riferimento.
Come promesso ti lascio alcuni link che potranno esserti utili in tal senso.
Una chiamata non costa nulla.
Telefono rosa: https://www.telefonorosa.it/contatti/
Telefono azzurro: https://www.azzurro.it
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