Carenza di empatia per disturbi e patologie
I processi neurofisiologici coinvolti nell’empatia coinvolgono varie aree cerebrali complesse che, spesso, svolgono anche altre funzioni.
Per questo motivo, la diminuzione delle capacità empatiche può essere associata a disturbi o patologie, in particolar modo nei disturbi della personalità.
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Ci sono due categorie di disturbi molto complessi e difficili da trattare, con eziopatogenesi multifattoriale e poco nota, e che predispongono a condotte antisociali anche gravi:
– psicopatia
– psicosi.
Anche nei pazienti affetti da schizofrenia si denota un deficit di empatia e di riconoscimento delle emozioni altrui, ma è soltanto un sintomo tra i tanti e raramente rappresenta un problema per la sicurezza sociale.
Pazienti antisociali
I pazienti antisociali o gli psicopatici manifestano un basso livello di empatia, se non completamente assente (anche se possiedono una buona capacità di riconoscere alcune emozioni altrui, specialmente la paura), nessuna sensibilità verso i problemi degli altri, spregiudicatezza e indifferenza verso norme e valori.
Sono refrattari a ogni tipo di terapia e la loro intelligenza, generalmente nella norma o anche al di sopra della media, ostacola la loro individuazione prima che abbiano compiuto dei danni concreti.
Sono i genitori e i familiari a sperimentare per primi la difficoltà e la frustrazione del rapportarsi con persone (compresi bambini e adolescenti) con gravi deficit di empatia o di riconoscimento delle emozioni altrui.
Empatia e sindrome autistica
Ad esempio, nella sindrome autistica, soprattutto nelle forme medio-gravi, sono presenti numerosi disturbi della comunicazione verbale e non verbale, associate spesso ad alcune forme di ritardo cognitivo.
Infatti, il bambino autistico è refrattario alla comunicazione diretta, non riconosce molti tipi di emozioni o non vi risponde adeguatamente.
Invece, sembra preferire il contatto e l’attività con gli oggetti piuttosto che con le persone e, spesso, si chiude in un mutismo o un soliloquio incomprensibili agli occhi dei genitori e degli insegnanti.
La comunicazione umana, nel senso più generale del termine, è ricca di scambi emozionali, con o senza partecipazione empatica, pertanto è naturale che il sintomo più difficile da accettare da parte dei parenti di pazienti autistici sia proprio il deficit di empatia e di riconoscimento delle emozioni.
Carenza di empatia in ambito neurologico
In ambito neurologico invece si è evidenziato che lesioni delle aree frontali cerebrali, in particolare la corteccia prefrontale, comportano alterazioni comportamentali che ostacolano la comunicazione e l’interazione sociale.
Le demenze frontali, come ad esempio il morbo di Alzheimer, così come ictus o alcuni traumi cranici, determinano la “sindrome frontale”.
E’ una condizione che apporta significativi cambiamenti nella condotta sociale, nella personalità, nella capacità di autocontrollo, in quella empatica e nella disinibizione del paziente.
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